Ancient Oak Consort - Hate War Love

01. Walking
02. Eternal Clash
03. Love Theme (Piano)
04. By the Sea
05. Diario di Bordo
06. The Heaven's Lie
07. Sweetly
08. Men Fighting for Men
09. Love Theme (Dialogue)
10. Barcarola
11. The Race
12. Will You Remember Me
13. The Letter
14. Sick Dream
15. Epilogue
16. Love Theme (Guitar)
17. Ninna Nanna
Si alza il sipario sul nuovo lavoro della band capeggiata da Andrea Vaccarella, chitarrista e compositore.
Ancient Oak Consort: "progetto in continuo divenire..." (come recita la loro pagina). Sulle note di "Walking" si apre una colonna sonora immaginifica. "Hate War Love", terzo lavoro pubblicato dalla band, si pone come soundtrack di un'estate siciliana del 1943 proprio durante l'attacco alleato della Seconda Guerra Mondiale.
L'odio scatenato dalla guerra e l’ amore che si pone come possibile risoluzione.
In un alternanza tra brani dall'arrangiamento classico e brani dall'impronta più metal si snoda l'intera opera, decisamente ricca di tracce (ben 17) di cui solo un paio sono brevi intro/step.
Dopo un inizio molto delicato sulle note di un pianoforte, accompagnato dalla voce di Giulia Stefani, si concentrano su una sferzata decisamente più metal con "Eternal Clash", secondo singolo estratto, brano dai tratti di Opethiana fattura quando, tra le distorsioni, si fanno spazio complessi arpeggi classici e cantato soft.
"By the Sea", primo singolo estratto, vanta la collaborazione di Roberto Tiranti (Labyrinth), una delle tante collaborazioni presenti nell'album.
Le atmosfere nostalgiche e meste dell'album si tingono di una venatura progressiva, ma che non abbraccia appieno il genere; infatti ci si concentra più su un alternanza dei generi che sulla mescolanza intrinseca di questi.
L'uso massiccio della chitarra classica trasmette una sfumatura folk all'album, in particolare nei brani "Barcarola" e "Ninna Nanna", unico brano cantato in italiano; l'uso di pianoforte, viola, violino e violoncello arricchiscono con elementi di musica da camera i vari brani tra cui "Diario di bordo" e "Will you remember me?".
Nonostante l'album si impegni ad essere ricco e non prolisso, arrivati a metà si ha la tendenza ad una ridondanza dei temi e delle atmosfere.
Alla lunga le onnipresenti chitarre, perfette finchè si tratta di arpeggi classici, vengono penalizzate appena si accende il distorsore. Sono pochissimi i brani che mostrano una vera ricercatezza nei riff metal, dando l'impressione che tanta (forse troppa) cura è stata posta nel classico e poco nell'elettrico.
L'opera dimostra fantasia ed un comparto tecnico capace ma che necessita di una maggiore inquadratura nella struttura dei brani. Pochi brani renderebbero l'opera non solo più fruibile ma anche più coesa.   

Molkolm

6.5/10

Andrea Vaccarella – Guitars
Giulia Stefani  – Voice
Stefano Ruscica – Drums

Guests
Roberto Tiranti (Labyrinth) – Voice
MathiasBlad (Falconer) – Voice
Francesco “ Frank” Marino (Union Radio – J. Macaluso band) – Voice
Cosimo Tranchino – Bass
Dario Giannì – Bass
Filippo Di Pietro – Bass
Alexandra Butnaru

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