Katakomb - Chained to a Wolf (Demo)

"Ares, Ares, funesto ai mortali, sanguinario, eversore delle mura, non potremmo lasciare i Troiani e gli achei azzuffarsi, a chiunque offra gloria al Padre Zeus? E noi due ritirarci e schivare il corruccio di Zeus?" ~ cit. Atena, Iliade, Omero libro V, 31-34.
Questa è la frase con cui voglio iniziare a parlarvi di “Chained to a wolf”, dei tedeschi Katatomb. La band con questa demo vuole onorare il dio della guerra greco Ares , rappresentato nel bellissimo artwork cupo che fa percepire all'ascoltatore il senso di disagio a cui si andrà incontro per i prossimi 21minuti, fatti di death-Black fuso al doom.
Il disco si apre con la prima traccia, o meglio dire la title track "Chained to a wolf". La traccia è orientata verso un death-black molto cupo caratterizzato da pochi riff (che possono ripetersi anche per un minuto) veloci, taglienti e memorabili che danno al brano una maggiore velocità sonora; a rendere il tutto più pesante ci pensa il growl cavernoso che non invade troppo la bellezza strumentale del brano e fa il suo dovere di abbellimento. Ed ecco che l’ascoltatore viene sorpreso dalla seconda traccia "μάρνμαι" (dal greco "io resto") che dopo una piccola introduzione di una marcia di soldati, pronti per la guerra, ecco che parte il pezzo vero e proprio. Qui la componente doom death/doom black si fa più incisiva, senza smentire la natura percepita nella prima traccia. La tensione sale soprattutto dall’alternanza di spezzoni più lenti a quelli più veloci caratterizzati da riff ancora più violenti e morbosi. La voce si fa sempre più cavernosa e potente, e non fa altro che trasmettere questo senso di marciume e di malattia. Dopo aver raggiunto l’apice della sua violenza, ecco che il disco sorprende di nuovo. Infatti si annulla tutto ciò che è abbiamo sentito prima, la musica classica fa da padrona nell’ultimo spezzone, accompagnata da una voce baritonale (che questa volta è protagonista) mentre recita una poesia. La traccia non si tradisce nemmeno adesso: nonostante il cambio di musicalità, l’atmosfera rimane sinistra e marcia, complici le mosche di sottofondo (che probabilmente si stanno depositando nella carne dei soldati morti). Questo spezzone concluderà la traccia e l’intero viaggio infernale proposto dalla Demo.
Questo lavoro non solo rivendica tutte le band underground della scena extreme metal sconosciute, ma non ha nulla da invidiare alle band più "mainstream" della scena black/death doom, complice la sperimentazione incentrata nel capolavoro "μάρνμαι". Tuttavia non si tratta di un lavoro perfetto, poiché non è esente da alcuni "difetti" come la registrazione della voce, troppo "sfumata" con la strumentale nella prima traccia. Spero che la band ottenga la visibilità meritata e che possa sfornare un prossimo lavoro migliore di questo esordio.

Federico C.
8/10


Tracklist:
Chained to a wolf (6:25)
μάρνμαι (14:02)


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