Arya - Endesires

Terzo lavoro per gli italianissimi Arya, band alquanto difficile da descrivere. Al confine tra Progressive e Alternative, sono una piccola realtà che in quanto a qualità dovrebbe raccogliere molto più di ciò che per ora ha fatto.
Va detto che se non li conoscete, prima di avventurarvi all’ascolto del disco sarebbe saggio ascoltare anche i due precedenti, perché c’è una piccola evoluzione che è bello conoscere, supportare, e condividere. Questi giovani ma capacissimi ragazzi creano un’atmosfera che davvero dà soddisfazione ascoltare e conoscere a fondo.
Il disco scorre molto bene, a metà fra un Alternative rock/metal che incorpora sempre sapientemente diversi elementi tra cui anche sprazzi di post-rock ed elementi ambient, e qualcosa dei Tool, perché è chiaro che una delle principali influenze dei nostri sia la band di Keenan e soci. Dalle ritmiche opprimenti alle strutture irregolari e muri sonori, creano  un impatto a volte paranoico, che è marchio di fabbrica della band, il tutto “alleggerito”, catchy nella accezzione più positiva possibile del termine, ma non per questo meno convincente o meno buona. Anzi, gli Arya sembrano quasi essere l’anello che va ad unire il progressive (che, comunemente, è un genere ai meno avvezzi abbastanza ostico), a canzoni di facile ascolto (ma dal profondo impatto emotivo) a pezzi che rimangono in testa molto facilmente nonostante la complessità della proposta musicale.
ùLa voce di Clara, che è al debutto nella band dopo aver egregiamente sostituito la precedente cantante Virginia Bertozzi, aiuta molto ad uscire da certi canoni vocali che il genere propone, ed aiuta anche dal lato della personalità, perché nonostante la giovane età media dei componenti, questi ragazzi hanno personalità da vendere, risultando mai banali ma introspettivi e personali come poche altre band nel nostro panorama. E se musicalmente o tecnicamente ci possono essere (pochissimi visto la qualità dei singoli elementi che è sopraffina e di gran gusto) margini di migioramento immaginiamo un roseo futuro per la band. E se dopotutto hanno attirato anche l’attenzione di redattori e webzine straniere, tanto da andare persino in qualche classifica all’estero, qualche merito lo devono avere davvero.
Gli Arya sono un piccolo viaggio dentro noi stessi, capaci di intrattenere grazie ad una formula tanto semplice quanto complessa, una band che speriamo, in futuro, possa raccogliere molto più, nella speranza di avere un’altra grande band per cui farci invidiare in giro per il mondo.

Nicola S.

7.5/10

Tracklist:
  1. IKG
  2. And Don't Blame Us
  3. Late Bloomer
  4. Neces
  5. Vita
  6. Pain Angel
  7. Apple Body
  8. In Marble
  9. Quit Dreaming Now
  10. Everlasting (End)
Line-up:
Clara J. Pagliero – voce solista
Simone Succi – chitarra, voce
Luca Pasini – chitarra, voce
Namig Musayev – basso
Alessandro Crociati – batteria



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