Zurvan - Gorge of Blood
Lo ammetto.
Al primo ascolto, il disco mi ha fatto letteralmente
sbadigliare. Noioso, ripetitivo, monotono e altri aggettivi negativi.
Ma, alla fine dell’ascolto, mi ha lasciato dentro qualcosa.
Una voglia assurda di riascoltarlo, di dargli una seconda chance. Cosa che ho
fatto e che ha demolito in parte le impressioni della prima volta. Sto parlando
ovviamente di “Gorge of Blood” degli iraniani Zurvan, secondo disco della band.
Il disco parte diretto, senza fronzoli e pietà. La
titletrack arriva diretta e violenta, facendoci capire subito che quello che
stiamo ascoltando è Black Metal puro, senza “se” e senza “ma”. Continua su
questa scia per tutto il resto del disco, senza la minima sperimentazione o
senza il minimo cambio di rotta (eccezion fatta per “Freezing”, dall’appeal
molto più Heavy e meno violenta del resto), Certo, lungo il cammino abbiamo
qualche piccolo dettaglio che emerge, ma la sensazione finale è quella di aver
ascoltato un unico brano di più di un’ora. Questa sensazione è risultata negativa all’inizio (come già
accennato prima), ma con l’avanzare degli ascolti ci si rende conto che tutta
questa ripetitività fa parte del sound, anzi ne è il punto di forza. Akira
Yamaoka (compositore delle colonne sonore di svariati Silent Hill) ci ha insegnato
che si può anche ripetere lo stesso riff per interi minuti, senza cambiarlo, ma
se dato riff è bello vale, allora, tutta la canzone ne acquista un’atmosfera
unica, opprimente e oscura.
Ahimè però tutto questo viene rovinato da un fattore
assolutamente da non sottovalutare: la voce. Nâghēs, che si occupa anche della
chitarra e del basso, si rivela essere il punto debole del disco. La sua voce è
monotona, ripetitiva, a tratti fuori luogo, come se fosse lì giusto per
riempire, per non lasciare vuota la sezione strumentale. La produzione invece è
perfetta per il sound. Grezza, sporca e poco “pettinata”, perfetta quindi per
il genere che la band propone, perfetta anche per accentuare l’atmosfera data
dagli strumenti.
Quindi, se soffrite di claustrofobia, tenetevi alla larga da
questo disco. Ma se state cercando della musica opprimente (ma non deprimente)
avete di che ascoltare. Garantito.
Antonio R.
6.5/10
Tracklist:
1. Gorge of Blood
2. Convulsion
3. Kiss of Death
4. Isolation of Sense
5. Self-Mutilation
6. Kafir
7. Zurvancide
8. Aggression
9. Hallucination
10. Swamp
11. Filthy Calendar of the Time
12. Freezing
13. Massacre
Line-up:
Nâghēs – Guitars,
Bass, Vocal, Lyrics
Sawul –
Guitar, Back vocal
Tarōmad –
Drums
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