Hypnotheticall - Synchreality
Synchronism
to the Light - Where
All the Trees Bend
Tribal
Nebula - The
Spell - Industrial Memories
Dreaming in Digital - Solstice of Emotions - In
Hatred
Rumors - Analog
Dream Experience
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Anno 2150
Le macchine hanno preso il sopravvento. L’essere umano non è
più fatto di sangue, muscoli e ossa, ma è composto da pixel e codici. Anche i
nostri pensieri e sogni sono digitalizzati, tutto è diventato schematico e
freddo, ripetitivo.
È questo che i vicentini Hypnotheticall ci fanno immaginare
attraverso “Synchreality”, terzo album ufficiale uscito per Revalve Records.
La band quindi dopo 2 demo, un EP e svariati concerti,
arriva al fatidico terzo disco, quello della maturità. Ma come sarà questo
“Synchreality”?
Ogni disco prog ha una intro che si rispetti, dove è la
musica, e solo lei, a parlarci. “Synchronism to the Light” fa proprio questo:
una intro strumentale di puro progressive metal modernissimo, preludio a quello
che ci attende nei prossimi 9 brani. “Where all the Trees Bend” dà il via
ufficialmente al disco, con l’entrata in scena di Davide, cantante dalla
pronuncia non proprio perfetta, ma che riesce a scandire bene le parole. La
canzone procede sul sentiero tracciato dall’intro, anche se con un prog più
“classico”.
Un synth ci accoglie dolcemente prima di un riffone Djent di
stampo “Peripheriano”. In “Tribal Nebula” le ritmiche si fanno più serrate,
dispari all’inverosimile. Sembra di trovarsi di fronte a un misto tra Meshuggah
(più tastiera) e il Devin Townsend di metà anni 2000. Ovvero, l’alternanza di
(come dicevo prima) ritmiche serrate e dispari ad aperture melodiche degne del
Canadese. “The Spell” rallenta un po’ il tutto. L’atmosfera si fa più sognante
e leggera, seppur attraverso delle ritmiche comunque serrate. La tastiera la fa
da padrone qui, con quel suo sound futuristico e robotico.
Abbiamo respirato abbastanza. È tempo di ritornare chiusi
nei nostri esoscheletri. “Industrial Memories” ci fa riflettere su quello che
siamo diventati. Certo, nella canzone è descritto un mondo futuro, di pura
invenzione. Eppure, è estremamente attuale. Ormai le nostre vite sono
strettamente collegate alla tecnologia. Pensateci, pensate nel rimanere per una
settimana senza Internet o tecnologia in generale. Sarebbe molto difficile. Ed
è quindi proprio a questo che la band ci porta a pensare attraverso il brano,
molto più melodico dei precedenti. Continuiamo con questo pensiero anche in
“Dreaming in Digital”, canzone ancora più melodica della precedente, ma con un
tono leggermente più cupo. “Solstice of Emotions” mette per l’appunto in pausa
le emozioni provate fino a ora. Ecco che fa il suo ritorno la rabbia presente
in “Tribal Nebula”, sempre con i tempi disparissimi presenti anche qui. “In
Hatred” si distacca da tutto quello fatto in precedenza. Ci troviamo davanti a
una canzone che, tranne per la voce, è completamente digitale. Drum machine e
synth vari fanno da base a un Davide che, nella parte iniziale del brano,
ricorda tantissimo il buon Maynard dei Tool. Il brano è quindi la ballata del
disco, donando 4 minuti di respiro all’ascoltatore. “Rumors” non fa altro che
rincarare la dose, riprendendo il resto del disco e fungendo da ponte verso la
fine, una fine fatta di soli strumenti sinfonic e chitarra, denominata “Analog
Dream Experience”.
È quindi giunto il momento di ritornare nel 2018 e fare il
punto della situazione. “Synchreality” è un ottimo disco di prog moderno,
eseguito da una band matura e consapevolissima del proprio potenziale. Davide,
il cantante, pecca un po’ in pronuncia, cosa che rende meno immersivo
l’ascolto, ma riesce comunque a essere carismatico e potente quando serve, ma
timido e leggero nelle parti più lente e intime del disco. pUnto in più va alla
copertina che riesce in maniera perfetta a farci capire il tipo di atmosfere e
sound che troveremo all’interno una volta premuto play.
Quindi, se volete andare nel futuro per 45 minuti per vedere
quello che succederà, gli Hypnotheticall hanno il disco giusto per voi.
Antonio R.
8.5/10
Davide Pellichero - Vocals
Giuseppe Zaupa - Lead & Rhythm Guitar, Programming
Luca
Capalbo - Bass Guitar & Backing Vocals
Giulio
Cariolato – Drums
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