Recensione: Lectern - Deheadment for Betrayal


Dopo solo 2 anni di silenzio discografico, ecco il ritorno sulle scene degli italianissimi deathsters Lectern. Famosi per proporre del Death Metal di scuola classica, i romani ritornano sulle nostre pagine con “Deheadment for Betrayal” che, come spiegato nella nostra Intervista, presenta un artwork realizzato da Andreas Marschall in persona.
Ma varrà l’attesa di due anni?
Non abbiamo neanche il tempo di finire la domanda che veniamo assaliti dalla titletrack, messa ad apertura del disco: un treno in piena marcia, un carro armato che non esita davanti a niente e nessuno. E sarà così anche con le successive 7 tracce, della durata media di 5 minuti, un esercito della morte composto solo da 8 devastanti carri armati pronti a devastare e distruggere qualsiasi cosa intralci il loro cammino.
Non mancano ovviamente qualche rallentamento e momenti di “riflessione”, ma sono solo degli istanti di meritato riposo prima di ripartire lungo il cammino di devastazione, un cammino e una missione benedetti da Satana in persona, onnipresente nelle tematiche del combo romano.
I Lectern quindi sono tornati con un disco che non si distingue molto dal suo predecessore. Anzi, sembra quasi una sorta di versione migliorata del precedente, ma che comunque mostra grandissima coerenza verso quello per cui la band è nata: continuare a fare del sano Death Metal tritatutto.
Insomma, se vi manca il buon vecchio Death senza fronzoli e contaminazioni, “Deheadment for Betrayal” fa proprio al caso vostro.

Antonio R.

8/10


Tracklist:
1.            Deheadment for Betrayal
2.            Placid Must Defunct
3.            Daedal of Thy Wrath Unchrist Altar
4.            Provvid as Gemel Confessors
5.            Leals Shalt Kill
6.            Perturb in Lamb Thronal
7.            Dogmatician of Predicator
8.            Pamphlet Spawn at Gelid Crypt Satan

Line-Up:
Fabio Bava – Vocals, Bass
Marco Valentine – Drums
Pietro Sabato – Guitars
Gabriele Cruz – Guitars

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