Recensione: En?gma - Indaco
Il rap italiano, da un anno a
questa parte, è sparito. O meglio, la sua qualità è del 30% rispetto quello che
era.
Tutti si sono dati alla trap, o
al rap “bubble” (il rap leggero ed estremamente ballabile). Anche i big, quelli
che hanno elevato il genere in Italia, hanno allegerito il loro sound e i loro
testi, in favore di qualcosa di più mainstream e commerciale.
Ma c’è stato uno, un rapper
sardo, che ha deciso di fondere insieme in un disco tutto quello detto sopra. Dopo
aver lasciato la Machete (per motivi ancora dubbi), il rapper ritorna in
battaglia.
Ed ecco che nel lettore parte
“Indaco”, ultimo lavoro in studio di En?gma.
Il disco si apre con la
titletrack, presentando un beat già abbastanza cupo e poetico. Marcello (questo
il vero nome del rapper) si apre al microfono e agli ascoltatori, facendo una
specie di resoconto di tutto quello che è successo, quello che sta succedendo e
di quello che sicuramente succederà.
“Rapa Nui” ci porta dritti in
Messico, grazie ad un beat fatto di chitarra acustica e batteria, che serve a
supportare un testo estremamente introspettivo e negativo. E l’amore? Eccolo
che arriva con “Eco”, una canzone che si erge su di un beat trap molto
atmosferico e rilassante. En?gma ci sussurra i suoi sentimenti, utilizzando un
leggero delay nelle strofe che aumenta di intensità nel ritornello e nella
strofa finale. Il bello è che il testo sì ci parla di amore, ma ha qualcosa di
inquietante, soprattutto se si guarda il video, con protagonisti uno stalker e
la sua preda. “River Phoenix” porta con sé il primo dei due ospiti del disco,
un peso massimo del rap italiano, il romano Gemitaiz. Si ritorna a parlare di
problemi, insonnia e nostalgia. Una leggera chitarra ci introduce a “Musa”,
canzone che parla di amore finito, in modo abbastanza negativo stando ad alcuni
versi della traccia. Il beat è particolare e semplice, ma purtroppo non lascia
il segno. Bellissima l’auto-citazione tramite il verso “con il cuore a
pezzettini dentro una clessidra”, presente in “Bugie Bianche”, dall’EP “Rebus”.
“Lula” ha un testo abbastanza particolare: si parla di odio verso amici,
famiglia e amore, misto a una sorta di rassegnazione, delusione. Iniziamo
ufficialmente la seconda parte del disco con “Labirinti”. Un beat
orientaleggiante, sicuramente il migliore del disco, sorregge un testo
estremamente introspettivo, in cui Marcello fa un viaggio nella sua testa, nel
suo “labirinto”. Come dicevo, il beat è il migliore del disco. Cambia
atmosfere, ritmi e velocità, creando un’atmosfera calda e desertica, lasciandoci
immaginare un deserto in cui il rapper sardo sta cercando di ritrovare se
stesso.
Ogni disco rap ha uno Skit, delle
tracce piccole che servono per spezzare un po’ l’ascolto e far rilassare i
timpani. En?gma però presenta uno skit di 7 minuti colmo di messaggi vocali
mandatagli da diverse persone. Amici, ragazze, produttori, discografici. I temi
sono vari, dall’alcool alla cultura, dal romanticismo al calcio. Il tutto,
incorniciato dal beat di Noia, producer e rapper sardo. Un interludio
divertente e spensierato, che offre una piccola finestra nella vita privata del
rapper, che però viene bruscamente interrotto dalla successiva “Prendi Me”, la
canzone più negativa e bella del disco. Senza giri di parole, attraverso il
racconto di due storie (inventate ma tremendamente reali) En?gma ci parla di
suicidio, sorretto da un beat di pianoforte e batteria, che conferisce alla
canzone un’atmosfera ancora più greve e nera. Il secondo e ultimo ospite è
presente in “Oltre” e ha il nome di Noia. Prodotta sempre da lui, la traccia
presenta strumentazione classica e jazz, che fa da impalcatura a un testo
nuovamente introspettivo e poetico, nello standard del rapper sardo. Peccato
per le due ultime canzoni, che a parte divertire, non riescono a trasmettere
tutto quello che il disco ha trasmesso fino a ora. Da notare la chiusura, una
sorta di Hidden Track: un messaggio vocale, senza base ed effetti, in cui un
amico, con la voce rotta dall’emozione, si complimenta con lui di quello che è
riuscito a ottenere fino a quel punto.
Che dire: En?gma è riuscito a
confezionare uno dei punti più alti del rap italiano moderno, riuscendo ad
unire perfettamente il rap più classico a quello moderno, infilandoci
addirittura qualche passaggio trap, senza però sacrificare le tematiche, contenute
nei testi più maturi e seri dell’intera scena. “Indaco” è uno di quei dischi
che esce una volta ogni dieci anni, quindi fatelo assolutamente vostro, a
qualsiasi costo. Anche se non amate il Rap.
Antonio R.
VOTO
8.5/10
Tracklist:
01 – Indaco
02 – Rapa Nui
03 – Eco
04 – River Phoenix ft. Gemitaiz
05 – Musa
06 – Lula
07 – Labirinti
08 – Radio Scano (Skit)
09 – Prendi Me
10 – Oltre ft. Noia
11 – Haka
12 – In Ritardo
Line-Up:
En?gma – Voce, prod. 07
Valentini – prod. 01
Wshit –
prod. 02 – 05
Marz –
prod. 03
Kaizèn –
prod. 04 – 09
Prez Beat – prod. 06
Marco Zangirolami – prod. 07
Noia – prod. 08 – 10 – 11
Salvatore Desini e Marco Manueddu – prod. 09
Ros – prod. 12
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