Recensione: Gloomy Grim - Fuck the World, War is War! (Compilation)


I Gloomy Grim, gruppo finlandese Symphonic Black Metal, uniscono sonorità cupe e momenti di elevata agonia nei testi delle loro canzoni. Formatosi nel 1995, il gruppo ha in repertorio 6 album in studio, 3 demo, un singolo, 2 compilation e due videoclip. In questa recensione andremo ad analizzare la loro ultima compilation, ossia “Fuck the World, War is War” la quale include 8 brani provenienti dai precedenti album. Questa compilation risulta essere di tiratura limitata, in quanto sono disponibili solamente 500 copie in formato CD, ergo abbastanza rare se si tratta di integrarne una nelle proprie collezioni metal oppure nelle collezioni apposite del genere, ossia il Symphonic Black.


[La copertina che introduce all’ascolto assomiglia vagamente ad una dei Netherbird (gruppo dal genere analogo) “The Ghost Collector” in fatto di colori.]
Nella tavolozza di colori della copertina prevalgono il rosso ed il nero, preludendo una carica emotiva raccapricciante e fatta di sangue ribollente nelle vene. La desolazione che si intravede nel nero opaco ed il rosso passionale e struggente invogliano l’ascoltatore ad oltrepassare un varco fatto di urla strazianti, suoni lugubri della natura, ululati e cori solenni.
Il grottesco si congiunge con la melodia, creando uno spettacolo uditivo travolgente, alla Edgar Allan Poe. I testi, trattanti nichilismo, odio e satanismo, danno un ulteriore accenno inquietante all’ album che si dimostra essere avvincente ed eterogeneo.
Le canzoni, 8 come precedentemente detto, sono state prese rispettivamente dai seguenti album:
-          Blood, Monsters and Darkness: Pope of the Black Arts, Asylumn, Blood, War/Ashes, Reign
-          Written in Blood: Written in Blood, Outro
-          Fuck the World, Kill the Jeovah: Temple of Agathon
Ognuna di esse è diversa l’una dall’altra, non solo per il ritmo, ma anche per la sonorità; ancestrale in una ed irruenta nell’altra e via discorrendo. Un album completo, se lo si deve analizzare sotto il punto di vista del Symphonic Black, ed interessante, frutto di anni di lavoro e buona volontà.
La tecnica è elaborata, piena e melodica, così da dare all’ album un’insolita continuità nonostante i brevi spazi di tempo tra una canzone e l’altra che le separano.

Complessivamente lo si può considerare un album che rispecchia il Symphonic Black nelle sue molteplici sfaccettature, risultando ben orecchiabile e virtuoso. Una valutazione distinta rende giustizia a questa compilation scandinava che verrà sicuramente apprezzata dagli amanti del genere.

Silvia S.

VOTO
8/10


Tracklist:
01. Temple Of Agathon
02. Written In Blood
03. Pope Of The Black Arts
04. Asylum
05. Outro
06. War / Ashes
07. Blood
08. Reign

Line-Up:
Agathon – Voce
Lord Heikkinen – Chitarra
Micko Hell – Chitarra
Nukklear Tormentorr – Basso
Suntio – Batteria 

Commenti

Post più popolari