Recensione: Rage - 21
Buongiorno! In questa recensione andremo a parlare dei Rage,
un gruppo tedesco che inizialmente si chiamarono Avenger e che si formarono nel
1983.
Band fondata da Peter ''Peavy'' Wagner, con all'attivo 23 album e 8 EP, sarà il loro terzultimo
lavoro quello che andremo a recensire.
L'album si chiama 21 ed è uscito nel 2012, con una durata di
un'ora scarsa. Partiamo subito con la prima delle 11
canzoni che formano quello full-length.
Iniziamo con l'intro “House
Wins” della durata di un minuto e
mezzo, seguita subito dopo dalla title track, “Twenty One”, che inizia
tranquillamente ed accelera poco dopo, dove
strofe veloci si alternano a ritornelli melodici.
“Forever Dead” è la terza traccia: inizia con un bel pattern
di batteria seguito pochissimi secondi dopo dalla chitarra e mantenendo una
buona velocità con qualche riff “Panteriano” e melodia nei ritornelli.
Troviamo ora “Feel
My Pain”, quarto pezzo, che parte
blando e quasi rilassante, ma
solamente per poco, poichè alterna parti veloci a ritornelli più tranquilli.
“Serial Killer”, così s'intitola la quinta traccia, con
un intro di basso precede la rabbia di cui è piena, rallentando nel ritornello,
e ritrovando la rabbia subito dopo.
Andiamo avanti e troviamo “Psycho Terror”, con
un'iniziale battaglia tra batteria e chitarra che da via al groove sentito anche nelle precedenti tracce,
smorzandosi nel ritornello.
“Destiny”, successivo pezzo che attacca veloce e
furioso, sfocia in un ritornello quasi epico che ci distrae dalla precedente
furia.
E' il turno di “Death
Romantic”, che si apre con un’ intro di chitarra seguita da riff di batteria, proseguendo con un
ritmo cadenzato e a tratti accelerato,
con ritornelli molto allegri e divertenti.
“Black And White” inizia potente e aumenta di poco la velocità dopo venti secondi scarsi,
fino al ritornello molto eggero e che si stampa in testa facilmente.
Siamo a “Concrete
Wall”, la penultima e più corta
traccia, riff furiosi che non rallentano neanche nel ritornello e restano
veloci fino alla fine. Arriva ora il turno di “Eternally”, pezzo di
chiusura del disco, con ritmi cadenzati e potenti che mandano l'ascoltatore in
una sorta di paradiso, con ritornelli anch'essi potenti e con un nonsochè di
romantico.
Disco stupendo, carico e che ti fa alzare dalla sedia e ti
fa scapocciare fino a che regge il collo. Consigliato assolutamente, quasi
un'ora di musica che sembra dimezzarsi quando
la si ascolta.
Federico G.
VOTO
8.7/10
Tracklist:
1. House
Wins
2. Twenty
One
3. Forever
Dead
4. Feel
My Pain
5. Serial
Killer
6. Psycho
Terror
7. Destiny
8. Death
Romantic
9. Black
and White
10. Concrete
Wall
11. Eternally
Line-Up:
Peter
"Peavy" Wagner – Voce, Basso
André Hilgers – Batteria
Victor Smolski –
Chitarra, Tastiere
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