Recensione: Kreator - Pleasure to Kill
Correva il 1986, e se l'america ci dava dischi come Master
of Puppets, Reign in blood, Peace sells... e tanti altri, la Germania non se ne
stava a guardare e i Kreator ci
deliziavano con il loro secondo full lenght.
Dopo poco più di un anno dalla pubblicazione del loro primo
full lenght, Endless Pain, ci
troviamo di fronte a questa ennessima prova di violenza sonora, che risponde al
titolo di Pleasure to Kill.
Con un sound non molto diverso dall'esordio, capiamo già il
prodotto che ci troviamo davanti.
Il disco si apre con Choir Of The Damned, una traccia che
definirei ''la calma prima della tempesta'', della durata di due minuti e che
al termine di esso apre le danze a Ripping Corpse che fa intendere la furia a
cui andremo incontro fino alla fine del disco. Troviamo un Mille Petrozza
incazzato e che urla la sua rabbia all'ascoltatore.
Proseguiamo con Death Is Your Savior dove sarà il batterista
Jurgen Reil a prendere il microfono e cantare; canzone rabbiosa come la
precedente e con una durata di poco superiore.
La successiva traccia ci porta direttamente alla title track
e il ritorno di Petrozza alla voce, traccia anch'essa rabbiosa e senza dar un
attimo di tregua.
E' ora il turno della traccia che chiude la prima parte del
disco, Riot Of Violence, meno veloce delle precedenti ma non per questo meno
violenta.
Dopo un intro di batteria e chitarra i Kreator ci preparano
ad una delle tracce più belle del disco, The Pestilence, e subito dopo
un'apparente tranquillità sonora ecco che la canzone esplode in una furia cieca
e senza guardare in faccia a nessuno, con una durata di praticamente sette
minuti ci troviamo di fronte alla traccia più lunga del disco.
Finita The Pestilence parte una delle canzoni più belle del
disco, a mio parere, Carrion, dopo un altro bellissimo intro di batteria
Petrozza attacca a cantare veloce seguito da un aumento della velocità della
traccia, alternata da assoli e riff più lenti, fino ad arrivare alla fine ed
alla penultima traccia.
Ecco che dopo un paio di secondi parte Command Of The Blade,
veloce, ma non troppo, trenta secondo dopo il ritmo accelera e arriva la voce
di Ventor a far intendere la furia omicida di questo brano.
Finita l'ennesima dimostrazione di violenza da parte dei
Kreator arriviamo alla traccia finale, Under The Guillotine, una delle tracce
più distruttive in sede live e che fanno venire l'immediata voglia di pogare.
Poco da dire su questa traccia, veloce, piena di odio e rabbia che si fa
sentire nelle orecchie dell'ascoltatore.
Si conclude così uno dei dischi più violenti del panorama
thrash tedesco e non, consigliato caldamente a chi volesse capire meglio lo
sviluppo del thrash e la nascita del Death Metal.
Da ascoltare al massimo volume possibile per godere appieno
di tutta la violenza e marciume che questo disco è in grado di dare.
Federico Giacobbe
VOTO:
9/10
Tracklist:
01 - Choir of the Damned
02 - Ripping Corpse
03 - Death is your Saviour
04 - Pleasure to Kill
05 - Riot of Violence
06 - The Pestilence
07 - Carrion
08 - Command of the Blade
09 - Under the Guillotine
Line-Up:
Mille Petrozza - voce (2, 4, 6, 7, 9), chitarra
Roberto Fioretti - basso
Ventor - batteria, voce (3, 5, 8)
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