NonRecensione: Metallica - Hardwired... To Self-Destruct
Oggi il disco che andremo a recensire sarà quella merd...
ehm Hardwired to self destruction (come le mie orecchie mentre lo ascolto),
disco dei mastri thrasher Metallica uscito nel 2016.
Esatto, purtroppo Lars è ancora vivo e purtroppo suona in
questo disco, e non ci basta lui a rompere i coglioni con la sua linguaccia di
merda, deve pure essere in primo piano con il set di pentole Mondial Casa di
merda.
Infiliamo il disco nel lettore, e al grido di Allah Akbar
premiamo Play.
E come parte la title track? Con quel cazzone che fa lo
sborone, e la canzone è una delle POCHE decenti del disco, Hetfield con la sua
voce sexy e rizzacazzi ci fa sborrare le orecchie, peccato che purtroppo dura a
malapena tre minuti. Anzi no, niente ''peccato'', direi menomale. Passiamo alla
seconda traccia, delle 12 in totale (no, il disco non è corto, magari lo
fosse... lungo come il colon, e con la stessa materia organica dentro). Eccola
che parte ''Atlas, Rise'', inizio carino e sulla falsariga della precedente,
nulla da dire se non che è una traccia abbastanza tranquilla e lunga appena sei
minuti e mezza, tuttavia il ritornello è molto orecchiabile. Eccoci alla terza
traccia, ''Now That We'Re Dead'', noioso fin dall'inizio e con la voglia di
ficcarti un trapano nelle orecchie per avere un po' di pace, questa è ancora
più lunga di ben trenta secondi rispetto alla precedente. Per fortuna finisce e
passiamo a Moth Into Flame, molto più trascinante delle precedenti e finalmente
il pelato del cazzo tira fuori qualcosa un minimo divertente, però i lati
positivi non finiscono qui: DURA DI MENO (ALLELUJA), ritornello melodico e che
sfoscia in un momento di aggressività per poi ritornare al solito bla bla bla
di inizio canzone.
Ancora non è finito il disco, e quindi ci tocca proseguire, quindi
addentriamoci ancor più in profondità (mlmlml) e facciamo partire Dream No
More, durata alta e altra traccia ammazzaorecchie, insomma questo disco è come
la Microsoft, una traccia bella e una merdosa, ma vabbè continuiamo... Halo On
Fire è la successiva, inizio lento e con qualche nananana da parte delle
chitarre, segue poi ritmo lento e la voce da suicidio di Hetfield, c'è bisogno
che ve lo dica? Dura otto fottuti minuti dio porco, credo sia meglio vedersi il
film di Favij a sto punto eh.
Ohhh arriviamo a Confusion, ottimo intro carico di batteria,
solo che il resto della canzone mi fa andare in confusione peggio di Psyduck
(ecco il significato del titolo...), anche se tutto sommato non è male.
Benissimo, ora entriamo nel secondo disco, e se fin qua
questo Hardwired vi faceva cagare, ora ci sarà una novità: da adesso in poi
spruzzerete diarrea peggio di una sborrata di 70 cm, olè!
Iniziamo con MaUNkind, dove questi generi hanno avuto la
geniale idea di fare un video parodia dei Mayhem (sommo Dead perdonali),
canzone che tutto sommato potrebbe andare bene a tratti, ma Lars è ancora nel
mondo dei vivi quindi meglio proseguire ed arrivare il prima possibile alla
fine del disco.
Here Comes Revenge: così si chiama la successiva fucilata
nei coglioni, ritmo lento e intro che ''Kurt Cobain aspettami, ti sto per
raggiungere'', tra le peggiori canzoni di questo disco e dei Metallica, sembra
quasi uno scarto di Load/Reload, proseguiamo con ''Am I Savage?'' che dopo un
intro di arpeggio/plettrata addormentata/checazzoneso/ parte con la classica
voglia di vivere delle restanti tracce del secondo disco, anche questa ennesima
canzone da sei minuti e passa e noiosa peggio di un monologo di Sheldon Cooper.
Andiamo avanti con Murder One, anche se il mio stato d'animo mi fa pensare a
''Murder All, specialmente Lars'', stesso cazzo di ritmo delle precedenti,
lenta che il doom metal può solo imparare e durata minore yeah (come direbbe
James).
Arriviamo alla traccia finale, ''Spit Out The Bone'' uno di
quei pezzi che ti fa venire voglia di fare una violenta wall of death con in
mezzo i peggiori trve e defender, in pieno stile thrash e un Lars che riesce a
suonare qualcosa oltre ai ritmi tribali degli africani alle bancarelle. Tiro
pazzesco con una durata di sette minuti, e questa volta questo minutaggio è
anche troppo poco, meritava molto di più, ma forse a Lars sarebbe scoppiato il
cuore dalla fatica, mica vorremmo averlo sulla coscienza no?
Sta di fatto che questo disco lo vedrei meglio in un bel
falò insieme ai restanti capelli di Lars.
Consiglio finale: se vi piace interamente questo disco forse
avete seri problemi mentali e pure uditivi, e forse un cappio al collo sarebbe
la soluzione migliore.
Federico Giacobbe
Tracklist:
Disco 1
1. Hardwired
2. Atlas, Rise!
3. Now That We're Dead
4. Moth into Flame
5. Dream No More
6. Halo on Fire 08:15
Disco 2
1. Confusion
2. ManUNkind
3. Here Comes Revenge
4. Am I Savage?
5. Murder
One
6. Spit Out the Bone
Line-Up:
James
Hetfield - voce, chitarra ritmica
Kirk
Hammett - chitarra solista
Robert
Trujillo - basso
Lars Ulrich
- batteria
Anche a me è piaciuto così tanto
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