Bathory - Blood Fire Death
Bestie sacre, i Bathory.
O meglio, bestia sacra Bathory.
Nato nel 1983 da Ace Börje Forsberg, conosciuto da tutti come Quorthon,
in poco tempo riesce a segnare definitivamente la scena black europea e
mondiale.
Dopo aver pubblicato 3 dischi e 2 split, Ace pubblica “Blood Fire
Death”, registrato insieme a due colleghi (rispettivamente basso e batteria);
il disco vede la luce nel 1988, segnando il futuro della scena.
Signore e signori, buona lettura.
Intere orde di soldati sono pronti a combattere sullo sfondo freddo del
Nord.
Eserciti opposti ai lati del campo di battaglia. I cavalli nitriscono,
come preoccupati per quello che succederà. I soldati sono silenziosi, i
valorosi cavalieri sono intenti a ricordare famiglia e casa, consci del fatto
che quasi sicuramente non faranno ritorno.
Il sole sta sorgendo, timido dietro le montagne innevate. La battaglia
sta per iniziare, la morte si divertirà su questo terreno, gli avvoltoi volano
già alti nel cielo, pregustando la tenera carne umana.
Ci siamo, il sole è alto, e i soldati nelle loro lucenti armature
imbracciano spade, archi e lance.
I cavalieri, seduti sul dorso dei loro fidati destrieri, comandano gli
eserciti, che avanzano lentamente e inesorabilmente verso la morte.
Non mancano i discorsi di incoraggiamento da parte dei comandanti, che incoraggiano
i soldati, e fanno in modo che i valorosi soldati dimentichino quello che li
spetta, cercando di far indirizzare le loro menti verso un fine superiore.
Un lungo urlo, seguito da centinaia di grida, scandisce il definitivo
inizio della guerra. Le due armate si scontrano, e il ferro si schianta contro
il metallo, l’acciaio contro il cuoio, creando una sinfonia cacofonica e che
profuma di morte e violenza.
La battaglia continua, senza una fine in vista…
“Blood Fire Death”, quindi, è una pietra miliare. Un disco che mischia
sapientemente il Black Metal più violento e brutale alla carica e adrenalina
del Thrash, senza dimenticare le sezioni atmosferiche, che rendono la musica e
il disco epici e indimenticabili. Un disco destinato a influenzare mezza scena
futura, tra cui band come Dimmu Borgir, Marduk e altri colleghi.
Quorthon è riuscito a trasporre in musica le stesse sensazioni che ho
provato guardando le epiche battaglie del Signore degli Anelli, aggiungendo
ovviamente un tocco di oscurità che non fa mai male.
Fatelo vostro, in qualsiasi modo.
Antonio Rubino
Inutile dare un voto perchè sarebbe in linea con gli altri pareri. A
voi la scelta
Tracklist:
1. Odens Ride over Nordland
2. A Fine Day to Die
3. The Golden Walls of Heaven
4. Pace 'till Death
5. Holocaust
6. For All Those Who Died
7. Dies Irae
8. Blood Fire Death
Line-Up:
Quorthon - voce, chitarre, percussioni, effetti, testi
Kothaar - basso
Vvornth - batteria
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